Le nostre parole d’ordine:
BENESSERE – RISPETTO DELL’AMBIENTE – RISPARMIO

Cambiamenti Climatici

L’atmosfera terrestre è un sottilissimo strato di gas che ci ripara dai pericolosi raggi solari ed è responsabile dell’equilibrio energetico tra il calore inviatoci dal sole e quello che la terra irraggia nel cosmo. Nell’atmosfera finiscono gran parte dei rifiuti terrestri sotto forma di gas emessi in tutto il mondo.
Dall’inizio dell’era industriale la concentrazione di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera è in costante aumento. La CO2 viene liberata con la combustione di fonti energetiche di origine fossile, utilizzate per far funzionare riscaldamenti, veicoli a motore, impianti industriali. Solo nel 2004 sono stati emessi 27 miliardi di tonnellate di CO2.
La conseguenza di ciò è il surriscaldamento del pianeta in cui viviamo, questo fenomeno è comunemente conosciuto come effetto serra.
Nell’ultimo secolo la temperatura delle regioni alpine è aumentata di 1,8 gradi. I ghiacciai si ritirano, il livello dei mari si alza, si assiste a vere e proprie emergenze climatiche che possono trasformarsi in catastrofi. Un obiettivo importante della tutela del clima è la riduzione dell’emissione di CO2.

Protocollo Kioto

Tra gli obiettivi del Protocollo di Kioto c’è la riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Nell’ambito dei consumi energetici, l'incidenza della residenza è al primo posto (41% Residenza, 31% Trasporti, 28% Industria). Si può quindi facilmente intuire questo “giro di vite” sugli sprechi energetici delle nostre abitazioni che l’Unione Europea e gli stati membri stanno attuando. Se prendiamo in esame il settore della Residenza, scopriamo che l’incidenza è così ripartita: 67% Riscaldamento, 12% Acqua Calda, 12% Elettrodomestici, 6% Cucina, 3% Illuminazione. Risulta quindi evidente quali siano i settori su cui intervenire per la riduzione dell’emissioni di CO2.

La nuova era dell’edilizia

Nella nuova edilizia si dovranno quindi realizzare progetti con livelli di dispersione termica sempre più bassi (circa il 50% entro il 2010), con coperture solari sia per la produzione di calore che per la generazione elettrica, prestando molta attenzione all’impiantistica ad elevata efficienza energetica.